Quella tra Delio Rossi ed il Foggia, è una delle classiche storie d’amore di chi ci si conosce sin da piccoli, ci si frequenta, ci si innamora e poi per molti, troppi anni, si vive separati fino a che un giorno i due si rincontrano e si ricordano che l’amore non è mai svanito. Oggi Delio Rossi e il Foggia Calcio, ripartono insieme per scrivere una nuova storia d’amore.
Il primo a rompere il ghiaccio è il Direttore Sportivo Sapio che, visibilmente soddisfatto, dopo la tumultuosa ultima settimana passata: “Il mister non ha certamente bisogno di presentazioni, ma soprattutto mi preme dire che a Foggia e al Foggia, è molto legato e ha sempre dichiarato di esserne un suo tifoso. Sono orgoglioso di aver contribuito a riportare qui Delio Rossi, anche perchè abbiamo fatto la migliore scelta possibile. La realtà ci dice che bisogna sempre guardare avanti e non perdere mai di vista le ambizioni e gli obiettivi. La società ha sempre rispettato gli impegni non facendo mancare nulla, il presidente è rimasto deluso dagli ultimi risultati ma è contento di Delio Rossi ed è convinto che può darci una mano”.
La parola passa poi al Mister: “Questa è stata una settimana particolare, fino a due giorni fa pensavo di andare al mare poi è arrivata la chiamata del Foggia a cui ho risposto presente. La trattativa è stata piuttosto semplice e rapida. Ho chiesto al Presidente cosa potessero darmi, mi è stata proposta una cifra, ho chiesto solo di aggiungere vitto e alloggio, e ci siamo accordati sia io che il mio secondo Fedele Limone. Per me questa nuova esperienza è come la chiusura di un cerchio, sono arrivato qui che ero ragazzino, e mi sembra giusto e doveroso mettermi a disposizione anche perchè Foggia a me ha dato tanto. Mi da’ fastidio che siano associate Foggia e la sua tifoseria a cose poco edificanti. Io so chi siete e vorrei che questi ragazzi vedessero tutte le cose belle. Farò il possibile perché i tifosi abbiano una squadra da rivendicare e sono certo che daremo tutti il massimo. Ho firmato per le prossime partite e per il prossimo anno. Ho voluto parlare personalmente con il Presidente Canonico al quale ho detto che io non sono “Padre Pio”, che non posso fare miracoli, ma che posso metterci anima e corpo perchè io sono un allenatore di calcio. L’unica possibilità che ho è lavorare sul campo e voglio essere messo nelle condizioni di sbagliare con la mia testa anche perchè sono capo dell’area tecnica e mi assumo tutte le responsabilità. La mia carriera non conta, il calcio è adesso e so in che realtà sono venuto a Foggia in serie C e so che realtà andrò a trovare, vi chiedo di avere solo un po di pazienza. Dirò sempre quello che penso e il mio unico pensiero sarà il Foggia al quale mi dedicherò 24 ore al giorno e non avrò tempo da dedicare ai tanti amici che ho qui. I ragazzi si sono allenati con il loro preparatore ed il loro allenatore anche perchè domenica già si gioca e non ho voluto stravolgere le loro abitudini anche perchè solo stamattina ho avuto il primo contatto con loro. La gara di domenica a Messina servirà a me come fotografia per decidere come mettere le mani. La società mi ha dato carta bianca e questo mi ha fatto piacere. In questa esperienza ci metterò più la testa anche perchè io il cuore ce lo metto sempre. Quando ero qui in passato e il Foggia perdeva mi vergognavo per i miei figli che andavano a scuola, sentivo la sconfitta come mia, ma alle volte ci andavano di mezzo i miei figli che non c’entravano nulla, questo fa capire com’è il mio rapporto con il Foggia”.
Per ciò che concerne i rapporti con la società e il futuro, Delio Rossi sottolinea che “la società mi ha detto di prendere visione del gruppo e di cercare di fare del mio meglio sin da adesso e per il prosieguo di questo campionato e poi per il prossimo anno ci sediamo e valutiamo insieme. Ho vista molta disponibilità da parte loro, ma ho trovato anche un Presidente molto motivato, anche se in questo momento è molto rammaricato ma è normale e io riesco a comprenderlo. Ho letto che vorrebbe dismettere e gli ho chiesto spiegazioni, ma tutti saremo giudicati da come gioca la squadra e soprattutto dai risultati”. Parlando del gruppo, invece, il mister spiega che “domani c’è un altro allenamento che dirigerà lo staff tecnico attuale, io mi terrò in disparte ed osserverò con attenzione. Parlerò con tutti individualmente anche per capire problematiche e questioni, ho la necessità di fare presto e bene e conta molto in questa situazione. Mi sembra che il gruppo abbia voglia di lavorare ma poi si va in campo e il campo si esprimerà. Si può fare leva sulle sicurezze, senza dargli in testa, e come ben sappiamo le sicurezze arrivano dagli allenamenti e tramite il gioco, dandogli tanta autostima. Poi andremo a tracciare i bilanci. Già domenica mi farò una prima importante fotografia della squadra. Il dissenso ci sta, ma la gente si porta dalla propria parte ottenendo risultati con una squadra che giochi un buon calcio. Ho avuto presidenti molto particolari, ed anche io sono molto particolare ma l’importante è che a giudicare sia il campo. Il dissenso sarà dato sempre dall’operato”.
Parlando poi della categoria, Rossi sottolinea che “io faccio l’allenatore, non il direttore sportivo. Sono molto ligio a sapere quali sono i miei compiti, finchè anche in Italia non cambia lo statuo e mi verrà permesso di avere un budget e gestire tutto, io posso solo dire alla società come voglio giocare e indicare le caratteristiche dei giocatori che sarà poi compito della società individuare ed acquistare. Sono abituato a lavorare per scale gerarchiche, ci sono il Presidente, il Direttore Sportivo e l’allenatore, altrimenti si crea confusione. Troverò Zeman ma non c’è solo lui, in serie C i campi sono tutti uguali per dimensioni, quelle che cambiano sono le caratteristiche dei giocatori, ma si può fare buon calcio anche qui. Se stiamo in serie C, dobbiamo ragionare da Serie C. Dobbiamo fare di tutto per uscire da questo inferno, se ci sarà da sporcarsi le mani, ci sporcheremo le mani, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. L’obiettivo, ad oggi è la partita della domenica. Ragioneremo partita per partita step by step”. Gli viene chiesto in una sola parola, il suo sentimento di questo rientro a Foggia, e Rossi risponde “la chiusura di un cerchio“. “Io sono venuto qui la prima volta che avevo 20 anni e presi il mio primo treno uscendo dal mio paese. Poi qui ho avuto la mia vita, i miei affetti ed ho ancora casa qui. Quando smisi di giocare al calcio, sono entrato nel settore giovanile del Foggia, pensando di allenare i ragazzi che giocavano nel piazzale dello stadio. poi non è andata così, ma il mio rientro qui oggi è la chiusura di un cerchio. Sono qui perché voglio dare una mano. Andremo ai playoff con uno spirito battagliero”. Sulla questione tattica, Rossi dice che “Visto il poco tempo a disposizione, non posso stravolgere completamente qualcosa che è più nelle loro corde. Quindi da qui alla fine giocheremo con il 3-5-2. Non posso in questo momento fare esperimenti. Per quanto riguarda la condizione fisica al momento si può solo mantenere, cercherò solo di metterci qualcosa di mio a livello di sicurezza e tranquillità ma ci vorrà tempo”.
Infine due parole su Massimo Gori compagno di squadra suo e Fedele Limone nell’84/85, di recente scomparso: “La vita è strana, è venuto a mancare nel momento in cui sono venuto qui a Foggia. Non ho potuto neanche inviare un messaggio di cordoglio alla sua famiglia. Perdo un amico fraterno”.