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    Età senza confini

    La passione per i colori rossoneri non conosce età. L’esempio vivente è Francesco Malgieri, meglio conosciuto nell’intero panoramica calcistico nazionale, come Nonno Ciccio, il tifoso dei satanelli più longevo d’Italia e probabilmente anche d’Europa. Grazie alla sua passione e alla fede immensa per i colori rossoneri, l’Associazione Foggia Social Club, martedì 7 marzo nella sede sociale del capoluogo dauno, alla presenza del Presidente Gino Di Pietro, di numerosi soci e alcuni organi di informazione locale, ha voluto omaggiare il super tifoso rossonero con una maglia simbolo dell’Associazione e con la tessera di socio onorario. Ad attirare e rapire l’attenzione dei presenti sono i racconti di Nonno Ciccio, partendo dalla guerra vissuta in prima persona in giovane età (argomento di cui non parla volentieri definendolo il più brutto della sua vita) fino ad arrivare alla sua squadra del cuore, che definisce come un figlio che deve essere seguito in ogni suo passo, indipendentemente da dove si trova. La prima volta allo stadio di Nonno Ciccio risale agli anni quaranta come lui stesso racconta: “La prima partita del Foggia l’ho vista nel 1937, io ed un mio amico che vivevamo a S. Agata di Puglia (paese che gli ha dato i natali) prendemmo una bici dall’officina di mio zio e partimmo alla volta di Foggia percorrendo 54 chilometri. Alla fine della partita, dove vincemmo per tre a zero, sempre in bicicletta prendemmo la strada del ritorno, ma durante il tragitto forammo e arrivammo solo la mattina seguente a casa, con le dovute conseguenze del caso. Da questa partita è nata la sua storia legata esclusivamente al valore di sportività e di fratellanza tra ultrà. Durante il suo racconto Nonno Ciccio tiene a precisare che il vero Ultrà è una persona speciale che non perde mai il coraggio e riesce a fare e ad arrivare là dove altre persone non riescono, sempre e solo animati dal rispetto reciproco, denominatore comune imprescindibile. “Per essere amato devi amare l’avversario e per essere rispettato devi rispettare chi hai difronte” con questo slogan Nonno Ciccio è stato, in rappresentanza del mondo ultrà, ambasciatore di pace nella maggior parte degli stadi italiani. Ad evidenziare la sua presenza sugli spalti negli stadi campeggia sempre uno striscione, rigorosamente rossonero, che recita “Pace tra gli ultrà”. Conferma della passione e della bontà di animo e di sentimenti che anima Nonno Ciccio sono i migliaia di chilometri che si è sobbarcato nel corso degli anni per seguire le trasferte del suo Foggia. Nonostante la sua veneranda età di ultra novantenne (l’età precisa non la svela ndr) li affronta sempre con la sua fedelissima autovettura bardata di rossonero, sin dal 1964 anno della sua prima trasferta. Poco importa se perde una o due notti di sonno: “quando guido rispetto scrupolosamente le regole del codice della strada, viaggio in modo sereno e tranquillo senza fretta, non voglio che mi vengano comminate multe, anche perché alla mia età significherebbe il non rinnovo della patente”. Quando gli chiediamo a quale squadra del Foggia e a quali calciatori si senta più legato, non esita a ricordare il Foggia degli anni sessanta targato Vittorio Cosimo Nocera e Don Mimì Rosa Rosa, oltre all’era di Zemanlandia del trio Pavone-Zeman-Casillo. Del periodo in cui in tutti gli stadi d’Italia si esaltavano le gesta della squadra del boemo, inevitabilmente i suoi ricordi volano al compianto Pasquale Casillo. Con il vulcanico presidente di S. Giuseppe Vesuviano aveva un rapporto speciale che andava al di là dell’aspetto meramente sportivo, basato su rispetto e stima reciproca. Parlando invece del presente e del Foggia di Patron Canonico, Nonno Ciccio chiosa con una battuta: “Sono felice di vedere la mia squadra al terzo posto in classifica, ma sono preoccupato per i troppi cambi che sono avvenuti durante la stagione in corso. Spero che alla fine del campionato potremo festeggiare insieme un’altra annata importante per i colori rossoneri”. Ci congediamo da Nonno Ciccio con la consapevolezza che i suoi valori e i suoi principi legati al concetto di fratellanza, rispetto e pace dovrebbero animare non solo ogni sportivo ma ogni essere umano.

    Intervista a nonno Ciccio: https://youtu.be/RaG966zYU_U

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