articolo di Marco Iusco
Ci sono serate che restano indimenticabili su due fronti: quella per i vincitori e quella per chi esce sconfitto, nel caso specifico del Bari è uscito soltanto “vinto”, ma sugli spalti hanno vinto gli oltre 58 mila del San Nicola che hanno incitato la squadra dalle prime ore del pomeriggio sino agli applausi dopo la cocente delusione. Per chi ha vissuto la serata del San Nicola, sponda biancorossa è stata una sorta di psico-dramma sportivo vero e proprio, perdere quando a dodici dalla fine, Folorunsho coglie la traversa e sino all’inizio del minuto 93’, a soli tre dalla fine, il Bari conservava uno 0 a 0 prezioso, ma quaranta secondi dopo, la doccia gelata, traversone di Zappa e zampata vincente di Pavoletti, subentrato di lì a poco per realizzare il gol vittoria. Il Cagliari che all’andata aveva pareggiato uno a uno, con un punteggio che è andato strettissimo al Bari per ammissione nello stesso post-gara di Ranieri che ha dichiarato: “Se il Bari avesse vinto all’andata 3 a 1 nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ma ho detto ai miei di comportarsi da leoni che sono e di andare a giocarsela, per il nostro sogno e nostra gente e perché dal primo giorno che sono arrivato, volevo arrivare a centrare questo obiettivo”. Un Ranieri sempre lucido, e diciamolo tutto, un mito perché al 95esimo vede la sua squadra gelare gli avversari ei 58mila, e corre verso la propria tifoseria, sbracciandola e gridando “No, no, smettiamola” perché inneggiavano in senso offensivo verso i tanti tifosi baresi per la permanenza in B. Bisogna levarsi il cappello e fare un inchino a sua Maestà, anzi come è stato soprannominato dopo aver vinto il titolo in Britannia, a “Sir Claudio Ranieri”, che ha ricevuto altre onorificenze come nel 2016 quella di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, la Palma d’oro al merito tecnico e la cittadinanza onoraria della città di Catanzaro per non ricordare un palmares con vittorie prestigiose in Italia, Spagna ed Inghilterra e con quella di domenica sera, del suo secondo campionato cadetto (nel 93/94 alla guida della Fiorentina) anche se in questo caso è stato promosso come terzo in classifica, trattasi comunque di promozione dopo una cavalcata incredibile ed un quinto posto in campionato. Ai playoff. il Cagliari ha battuto nello spareggio ad eliminazione diretta il Venezia, il Parma, vincendo in casa e pareggiando al “Tardini” ed in finale contro il Bari, dopo averla pareggiata con difficoltà la gara di andata sono stati eroici nel vincerla sul fil di lana, ma comunque meritando. Di fronte vanno attribuiti grandi meriti all’avversario, ovvero la squadra di Mignani, la quale da neopromossa è arrivata orgogliosa di un cammino pazzesco condito da dieci vittorie esterne ed una fatica maggiore in casa, prima al terzo posto in regular season e poi alla finale contro i sardi, dopo aver eliminato un’altra matricola, il temibile Sudtirol, allenato da un tecnico scafato come Bisoli. Il calcio è così, oggi ti arride la fortuna, gli episodi ed i meriti e domani ti rigira contro come una saetta, e scorrono i titoli di coda o come nel gergo teatrale, cala il sipario quando la rappresentazione è finita. Allo stadio San Nicola, di personalità importanti ce ne erano tantissimi, dagli ex Igor Protti e Gege Cacapa Gerson, alla bandiera Giovanni Loseto, Sandro Tovalieri, Nicola Ventola, Ciccio Caputo, Ciccio Brienza e Daniele De Vezze, così come gli attori baresi di successo, Sasanelli e Abrescia, ma anche il padre del presidente del Bari, Aurelio De Laurentiis. Ma mai dare per fatta quando ancora non lo è, ed il calcio ha regalato così nella notte persino piovosa nel finale, l’ultima neopromossa in “A” contemporaneamente alla retrocessione dello Spezia che ritorna in serie B dopo due stagioni nella massima divisione. Poter raccontare questo lungo ed estenuante campionato sino alla finale, nonostante ci fossero come legittimo che sia dei sentimenti per una di queste partecipanti, ma avendolo cercato di fare sempre in modo imparziale rendendo onore e meriti, a tutte le squadre che hanno giocato, il mio più sentito ringraziamento, va al direttore della testata giornalistica WeSport 24, e agli editori. Grazie di aver vissuto questo viaggio assieme. Ad maiora! (Ph. Tess Lapedota).
M.I.