La sintesi della gara attraverso i numeri del campo
E’ finita esattamente come nel ’96, un’era geologica fa, con quattro goal al passivo subiti dai biancazzurri, quando in panchina per il Foggia sedeva il compianto Tarcisio Burgnich. Però, si giocava in trasferta, all’Adriatico di Pescara.
Il Foggia non subiva una sconfitta così pesante in casa con quattro goal di scarto dallo scorso aprile contro il Catanzaro (2-6) quando però si riuscì almeno a segnare due reti. Per trovare un risultato simile casalingo, occorre tornare alla stagione ‘95-‘96 quando il Foggia, guidato da Delio Rossi, subì cinque reti dal Brescia senza segnarne alcuna.
Al di là del risultato finale, tuttavia, ciò che manca è il gioco della squadra. Anche stavolta i numeri impietosi della gara confermano la scarsa qualità delle trame messe in campo dai rossoneri. La squadra, guidata da Boscaglia, in tutta la gara ha più volte cambiato assetto tattico senza peraltro mutare il registro della partita, segno che gli schemi dell’allenatore, non sono ancora stati recepiti.
E’ vero, il possesso della palla è pressoché identico (51 a 49 per il Pescara), ma non serve tenere la palla se poi commetti tanti errori nei passaggi (19) e stenti ad avere trame di gioco efficaci. Un gran numero di falli commessi a centrocampo (18) molti dei quali generati dal ritardo sull’impatto con il pallone, segno che anche la condizione atletica della squadra è approssimativa. Basti pensare, infatti, che sulle “seconde palle” il Foggia ha perso nettamente il confronto (68% a 32%) così come sui contrasti aerei dove risulta vittorioso solo nel 38% dei casi.
Analizzando la fase difensiva, è evidente la confusione che soggiace a questi ragazzi: i tre goal della ripresa hanno permesso a Milani, Kraja e Vergani di segnare la prima rete stagionale, sbloccando così il loro score personale.
Non delude mai, invece, il tifo rossonero. Ancora una volta, nonostante tutto i 5.691 spettatori dello Zaccheria, hanno inneggiato ai loro beniamini non risparmiando per tutti i 97 minuti (90+2+5) cori a supporto della squadra. Legittima, tuttavia, al termine della gara, anche la contestazione orientata soprattutto al mister Boscaglia, reo ( al lor dire) di non essere riuscito a dare un’identità a questa squadra.
Il prossimo avversario del Foggia, in trasferta, sarà il Taranto di Eziolino Capuano, squadra in crisi di risultati ma con un bomber, Michele Guida, già a quattro goal nel tabellino personale. Si affronteranno, quindi, le due più battute difese del campionato, insieme al fanalino di coda Messina. L’auspicio è che i grappoli di goal si vedano in una sola porta. Quella del Taranto.