articolo di Vincenzo Nannavecchia
La Redazione Sportiva Wesport24 ha raggiunto telefonicamente per una cordiale chiacchierata l’esperto Mister Angelo Serio, grande conoscitore e professionale di queste categorie. Il suo nome è legato, oltre ad aver lasciato il segno nella sua Città di Martina Franca, nel glorioso Martina degli anni ’80 essendo stato un portiere di pregevole fattura. Quando ha smesso di giocare ha iniziato questa nuova avventura che gli ha dato fino a questo momento grande soddisfazione essendo stato in tante piazze blasonate ed importanti. Oltre ad essere uno scopritore di giovani talenti avendo ricoperto il ruolo di osservazione nello staff della lega di serie D.
Cosa ha spinto il Mister Angelo Serio ad accettare la proposta pervenuta dal blasonato Locorotondo in una posizione di classifica complicata nel difficile campionato di promozione regionale girone B e con lo stesso aver ottenuto una tranquilla salvezza?
“Ho ricevuto la chiamata da un dirigente del Locorotondo che con voce sommessa mi ha chiesto se potevo e volevo occuparmi di questa squadra impegnata in una complicata salvezza. Il suo tono di voce mi faceva presagire che la cosa fosse difficile ma come al mio solito, nonostante il penultimo posto e il mercato chiuso, non l’ho ritenuto impossibile. Il Locorotondo è stata la prima squadra dove ho giocato, il cuore mi ha detto andiamo. Pronti via. Il tempo evidenziava una chiara mancanza di esperienza da parte di giocatori molto giovani che nonostante l’innegabile impegno peccavano nella gestione del match. A ragione di ciò, le prime sette partite ci vedevano soccombere per ben cinque volte, agghiacciante per i più ma non per me. Era chiaro che miglioravamo partita per partita, ma pochi punti. La sconfitta immeritata col Racale lascia il segno e di li in poi solo belle partite e punti finalmente. Concludiamo con una salvezza in regular season, e tanti giovani in evidenza in un campionato difficilissimo con squadre di grande caratura”.
Secondo lei quale è il grado di difficoltà del Campionato regionale di Eccellenza e quello del Campionato di promozione?
“La differenza sostanziale tra le due categorie è, come ho già detto, la presenza di calciatori di nome, e anche la capacità di reperire under più forti provenienti spesso dalla D che preferiscono l’eccellenza La differenza in campo si sente in termini di spessore tecnico e fisico. Infatti, Gallipoli e Ugento in eccellenza erano corazzate forti lo stesso Manduria, Otranto ed Avetrana nella prima parte di campionato erano clienti scomodi. Mentre Racale Campi Taurisano e Mesagne squadre toste che sciorinavano un bel calcio. Non sono mancate sorprese nei due campionati il Gallipoli football ed il Matino della seconda parte di campionato in eccellenza, ed il Veglie nel girone di ritorno squadre molto toste da affrontare”.
Quale è il suo parere in merito al fatto che un allenatore esonerato nei campionati dilettantistici può allenare nuovamente nel corso della stagione in corso cambiando campionato oppure girone?
“Un allenatore come un giocatore deve poter avere una seconda chances. Tante situazioni non son ben chiare all’inizio del campionato e si evidenziano spesso all’inizio. Si deve poter avere una seconda possibilità”.
Quale è il rapporto che esiste tra i dirigenti, staff tecnico e calciatori nello spogliatoio del Locorotondo Calcio?
“Il rapporto è stato da subito di reciproco rispetto e nonostante un avvio tentennante e con l’esclusione di ben 10 calciatori, l’ambiente è restato sereno e lungimirante. In tutto questo percorso non avremmo potuto realizzare la salvezza senza il valido aiuto di mister Ippolito, mister Basile, mister Petruzzelli, il ds Ferrara e i fedelissimi dirigenti Marangi Pinto e Recchia. I ragazzi a mia disposizione sono stati bravissimi a non farsi travolgere dalle situazioni esterne e rimanere centrati sull’obiettivo”.
Un messaggio che intende lanciare a tutta la sua tifoseria?
“Il messaggio che vorrei lanciare alla encomiabile tifoseria, sempre presente, di non lasciare che tutto si perdi in chiacchiere. Siate presenti alle dinamiche attuali che vedono passaggi stretti e tortuosi per il futuro di questa squadra, altrimenti il calcio a Locorotondo rischia di finire e sprofondare nell’oblio. Ora bisogna tifare più che mai. Forza BluGrana”.