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    Pazienza: E’ successo quanto temevo. Comunque abbiamo fatto un campionato strepitoso, play off compresi

    Arriva anche Mister Pazienza in sala stampa. Pure lui mostra sul volto i segni della sofferenza e della delusione. In conferenza pre gara aveva detto di stare attenti al Foggia. Ed è stato facile profeta. Ascoltiamolo: “Uscire in questo modo fa rabbia. C’è logica amarezza e delusione ma resta il fatto di aver condotto un campionato strepitoso, playoff compresi, tranne la gara di stasera. Dove abbiamo pagato la spinta dello stadio e l’esperienza dei rossoneri. Ma ci sta. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto un percorso di crescita importante anche per il futuro. I ragazzi sono stati straordinari e dobbiamo esser fieri per quanto fatto.  L’arbitro ? E’ difficile da giudicare gli episodi incriminati e non li ho ancora rivisti. Sul fallo laterale me n’ero accorto sul campo ch’era a nostro favore. Gli altri episodi non posso giudicare senza rivederli. Al di là degli episodi non siamo stati noi nell’arco dei 96’. Avremmo potuto prender gol anche prima e forse sarebbe stato meglio. Avremmo sicuramente avuto una reazione diversa. Invece abbiamo preso gol quando stavamo crollando sia mentalmente che fisicamente. Nell’arco della gara il Foggia oggi ha meritato. Il nostro vantaggio l’abbiamo buttato via. Temevo la gara di ritorno. Per chi mi conosce sa che non ho riti scaramantici ma ero consapevole che non era facile proteggere un risultato. E ciò non mi dava fiducia, sapendo che avremmo trovato a Foggia una spinta notevole. I cambi ? Ho tolto Allegrini per Achik perché il difensore si è infortunato e non poteva più continuare. L’ingresso di Achik era preventivato per dare più profondità all’azione e di impensierire i loro braccetti con giocatori di gamba che avrebbero potuto far gol e regalarci la qualificazione. Nel preparare la partita l’idea migliore era proprio quella di sfruttare gli uomini che riescono a dare profondità. Ciò che  ci ha portato a fare cose straordinarie.  A noi sicuramente  è mancata l’esperienza nel non saper tenere palla e avremmo dovuto far di più sulle seconde palle e in fase di possesso. Avevo messo in guardia i miei ragazzi ben sapendo che nel momento in cui avessimo dato la possibilità agli avversari di far gol avremmo subìto la carica della tifoseria per spingere la propria squadra e per crederci fino all’ultimo minuto. Venendo avanti con tanti uomini”.

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