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    Quando l’amore supera ogni difficoltà e si rafforza con un figlio

    La storia d’amore tra Roberta e Giovanni Di Noia è la dimostrazione che le favole esistono e possono essere vissute anche nella realtà. In una scuola superiore di Bari, 12 anni fa, due ragazzini si sono incontrati per caso tra i banchi di scuola nella stessa classe ma il destino aveva già scritto la loro storia d’amore. “Ci siamo conosciuti nel 2010” – racconta Roberta emozionata – “Avevamo 16 anni ed era il terzo anno di scuola superiore. Eravamo in classe insieme e lo vidi per la prima volta ma inizialmente non ero presa da lui mentre Giovanni era molto interessato”.
    Il tempo per riconoscersi ed amarsi è stato poco, infatti, dopo qualche settimana dall’inizio della scuola sboccia l’amore tra i due. “Il 10 ottobre del 2010 ci siamo fidanzati” – ammette Roberta – “Adesso sono 12 anni che stiamo insieme. Quando penso a tutti questi anni un po’ mi meraviglio anche perché ne abbiamo passate tante. Eravamo piccolini e lui dopo un anno e mezzo si trasferì a Chieti. Abbiamo vissuto a distanza per un po’ di anni perché dovevo finire la scuola ed essendo minorenne non potevo allontanarmi da casa. Non sono stati anni facili perché la relazione a distanza è difficile. Alla base di tutto però deve esserci la fiducia ma anche tanto amore e rispetto”.
    Roberta ha vissuto l’evoluzione della carriera di Di Noia da quando il calciatore militava nella primavera del Bari. “Ho conosciuto Giovanni quando giocava nel Bari primavera quindi ho seguito tutta la sua carriera fin dall’inizio” – racconta – “Ne ho viste un bel po’ di cose in giro. Non seguivo il calcio prima di conoscerlo e grazie a lui ho imparato tante cose. Ovviamente quando posso lo seguo sempre allo stadio perché so quanto è importante il nostro supporto”.
    Da Nord a Sud, Roberta è stata sempre al fianco del suo Giovanni appoggiando ogni sua scelta. “Sono stata con lui a Carpi, Verona, Perugia, Andria, Gubbio e Foggia. Quindi ho girato un po’ l’Italia da Nord a Sud e devo dire che a Verona siamo stati bene perché è una bella città, ovviamente stare a casa è tutta un’altra cosa. Ho sempre supportato Giovanni in qualsiasi scelta che ha fatto durante la sua carriera” – afferma – “La città di Foggia per noi è come se fosse casa perché Bari si trova ad un’ora di macchina anche se abbiamo preso casa a Foggia per comodità e tranquillità di Giovanni. Non appena possiamo però scendiamo a Bari dalle nostre famiglie”.
    Essere la moglie di un calciatore non è affatto facile, tra trasferimenti, momenti difficili e gelosie. “Non è facile essere la moglie di un calciatore perché è un mondo particolare, se non hai fiducia è difficile. Abbiamo avuto un momento di crisi quando ha giocato nel Bari. Nel maggio 2016 ci siamo lasciati per un periodo ma poi a novembre siamo tornati insieme” – confessa – “Nei momenti difficili, perché ce ne sono tanti, quello che conta è stargli vicino il più possibile. Abbiamo vissuto un periodo difficile quando a Carpi si è infortunato al menisco e al crociato. Non potevo alloggiare nella struttura con lui e sapendo che era solo questa cosa mi faceva stare male. Sono molto gelosa delle tifose anche se non ho mai avuto episodi di cui preoccuparmi. Non dico che una ragazza non possa essere tifosa di un calciatore ma ho sentito episodi dove alcune ragazze sono andate anche oltre il tifo. Insomma, non bisogna mai abbassare la guardia”.
    La convivenza, un figlio e il matrimonio sono le tappe che hanno rafforzato il loro amore rendendolo saldo e duraturo nel tempo. “Conviviamo da 5 anni, da due anni e mezzo abbiamo un figlio e il 29 giugno ci siamo sposati” – racconta soddisfatta – “Abbiamo un bambino di nome Francesco che è stato il coronamento di tutto il nostro amore. Il matrimonio è il coronamento perfetto ma un figlio è una cosa più grande. Dopo la nascita di nostro figlio, Giovanni si dedica totalmente a lui, lo abbiamo desiderato tanto. È un papà molto presente e mi aiuta molto con il bambino. Per me è davvero speciale. A mio figlio piace tantissimo andare allo stadio anzi si rilassa e spesso si addormenta. Il calcio è di casa anche perché abbiamo tanti palloni, quindi anche Francesco ci gioca sempre e conosce anche alcune regole”.
    La famiglia è sempre al centro della vita di Di Noia che è una persona completamente diversa quando gioca in campo rispetto a quando è lontano dal rettangolo verde. “Prima di entrare in campo manda un bacio all’orsetto con il nome Francesco tatuato all’interno del braccio simbolo di nostro figlio” – afferma – “Fuori dal campo è totalmente diverso, Giovanni quando gioca ce la mette tutta in quello che fa perché è la sua passione più grande. Lontano dal campo è un marito presente e vive per la famiglia”.
    La cosa positiva dell’essere moglie di un calciatore è quella di trovare amiche che diventano quasi una famiglia. “Quest’anno ho legato con le ragazze di Peralta, Costa e Tonin. Ma anche con la fidanzata di Petermann e la ragazza di Frigerio. Non ci vediamo spesso perché noi non abitiamo in Foggia centro e non è semplice per me spostarmi ma non appena abbiamo occasione anche con i nostri compagni ci incontriamo. Sono brave ragazze e si vede perché sono semplici e non se la tirano”.
    La passione più grande di Roberta è quella di cucinare anche se con Di Noia ha qualche limite. “Amo cucinare, mi cimento in tutto anche se con lui sono limitata perché essendo barese molti piatti tipici non li mangia. Però mi piace preparare e cucinare piatti sia dolci che salati. I piatti preferiti di Giovanni sono lasagne e panzerotti”.
    I viaggi sono una passione che accomuna entrambi e uno in particolare lo ricorderanno per sempre. “Il viaggio che mi è rimasto impresso è quello che abbiamo fatto alle Maldive quando eravamo solo noi due. Ci siamo goduti tantissimo questo viaggio e mi resterà nel cuore sempre”.
    I sogni nella vita si raggiungono solo credendoci fino in fondo e per Roberta si sono realizzati tutti i suoi desideri. “Sembrerà banale ma tutto quello che ho desiderato e sognato fin da piccola l’ho realizzato: sono sposata e ho un bambino. Nel futuro magari vorrei avere un secondo figlio. Sogno ad occhi aperti ogni giorno soltanto guardando mio figlio e mio marito e mi rendo conto di avere tutto”.
    In conclusione non può mancare il messaggio importante per Giovanni Di Noia da parte di Roberta. “Auguro a Giovanni tutto quello che di più bello il calcio possa regalarli perché so cosa significa per lui la sua passione. E che riceva dalla vita quello che davvero merita perché in alcuni campionati (non a Foggia ndr) è stato messo da parte e vorrei che fosse valorizzato di più perché vale tanto. Giovanni è un calciatore che si impegna sempre in allenamento e durante la partita”.
    La canzone che sembra essere stata scritta apposta per la loro storia d’amore è Ad occhi chiusi di Marco Mengoni. “Una canzone speciale per noi due che abbiamo ballato come primo ballo al nostro matrimonio”.
    Riconoscerei le tue mani in un istante. Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché fra miliardi di persone ho visto solo te” – canta Mengoni. E Roberta e Giovanni Di Noia si sono davvero incontrati e riconosciuti fra miliardi di persone.

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