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    Riposa in pace, Direttore

    articolo di Roberto Levantaci

    Abbiamo tutti un po’ imparato da lui. Dal suo stile appassionato, dalla sua professionalità, dal suo umorismo raffinato. Dalla sua competenza, dalla sua esperienza, dalle sue capacità. Mario Sconcerti ci ha lasciati nel pomeriggio di oggi. Un malore improvviso, si trovava in ospedale per accertamenti. Giornalista, scrittore, commentatore, opinionista. Dal Corriere dello Sport alla Gazzetta, da Repubblica al Secolo XIX. E poi Sky, Rai, Mediaset. Ma anche direttore generale della Fiorentina, la sua squadra del cuore. “La mia esperienza più entusiasmante“, era solito dire. Un attacco di cuore improvviso, si è spento all’età di 74 anni. Una delle firme più prestigiose e storiche dello sport italiano, competente come pochi, originale, mai banale. Un maestro. Penna raffinatissima, giornalista di alto livello, direttore capace. Aveva cominciato con il suo primo amore, il ciclismo, tra Giro e Tour, per poi passare al calcio. Che dopo la scomparsa di Sinisa Mihajlovic di qualche ora fa perde un altro grosso protagonista. Un pezzo da novanta. Non un gran periodo per il gioco più bello del mondo. “Ci vediamo a Natale”, aveva rassicurato parenti e amici nella giornata di ieri. Poi, l’infarto. Improvviso, violento, fatale. Sentiremo la sua mancanza, la sua indiscussa professionalità, la sua straordinaria competenza. Il suo intelligente umorismo. “Il calcio dei ricchi”, uno dei suoi libri scritto più di dieci anni fa. A qualcuno capita di capire prima ciò che succederà dopo. Lui era uno di quelli.

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