More

    Sport e legalità un binomio importante e fondamentale per sensibilizzare i giovani

    Lo Sport e la Legalità sono stati al centro dell’incontro realizzato della Fondazione Capitanata per lo Sport, presso i locali del Tennis Club Foggia, che ha voluto incontrare i media locali per fare un bilancio riguardante gli eventi realizzati nelle scuole per coinvolgere i ragazzi e sensibilizzarli al tema della legalità.
    All’evento hanno partecipato Franco Ordine, giornalista editorialista Mediaset e membro del Consiglio della Fondazione; Monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Diocesi Foggia-Bovino; Francesca Cangelli, ordinaria di diritto amministrativo in rappresentanza dell’Università di Foggia; e Aristide Guerrasio, presidente della Fondazione Capitanata per lo Sport.
    Sport e legalità hanno una comune radice che è quella dell’osservazione e del rispetto delle regole, che sono due canoni fondamentali. Abbiamo iniziato a parlare nelle scuole perché è importante trasmettere questo messaggio ai ragazzi che sono il nostro futuro”. – ha esordito Franco Ordine – “Lo sport è un linguaggio mondiale per questo è un veicolo veloce e facile per arrivare ai ragazzi. La Fondazione, nata nel 2021, aveva un piano importante con la realizzazione di un progetto legato proprio allo sport e alla legalità. La missione è quella di qualificare qualche impianto che oramai è in disuso”.
    Nel corso dell’incontro è stato presentato un evento che si svolgerà nel mese di maggio (25-26-28 maggio) e coinvolgerà tutto il mondo delle giovanili dal titolo “I Giovani di Capitanata scendono in campo” promosso ed organizzato dalla Fondazione Capitanata per lo Sport e dalla società ASD Fortis Daunia.
    Per me essere qui è come stare a casa, infatti, in tante realtà pastorali del nostro territorio lo sport viene praticato insieme alla legalità. Come Chiesa stiamo investendo molto sui momenti di oratorio o laboratorio, stiamo proponendo tante presenze anche strutturali nelle nostre realtà parrocchiali”. – ha spiegato Mons. Vincenzo Pelvi – “È difficile perché non sempre c’è questa sensibilità di vedere le comunità cristiane come un servizio di legalità attraverso delle forme indispensabili come ad esempio può essere un campo di calcio o un oratorio. Ad esempio al Cep, come in altre parrocchie, abbiamo investito fondi su spazi oratoriali per educare allo sport. Proprio al Cep abbiamo investito 70 mila euro inaugurando lo scorso anno un oratorio accogliente che è in linea con quello che sta facendo la Fondazione. Come chiesa siamo presenti anche nelle scuole. Ho raccolto alcune frasi dei ragazzi che incontro nelle scuole. In un liceo ho ascoltato una frase che afferma lo sport è scuola che insegna a relazionarsi con tutti. Bisogna essere campioni nello sport ma credo che bisogna essere campioni nella vita”.
    La legalità però non è solo una parola o qualcosa da poter spiegare ma bensì bisogna praticare la legalità con fatti concreti che i ragazzi possono vedere con i loro occhi.
    È mio padre la prima delle ragioni per cui sono qui, perché il suo essere rappresentante dello sport ci ha permesso, a noi figli, di professare lo sport come fede, come un bagaglio di valori”. – ha raccontato Francesca Cangelli – “Questo accomuna lo sport alla legalità sotto l’aspetto dei valori. Troppo spesso la legalità riempie la bocca a chi non sa nemmeno il significato di questa parola. Un applauso a chi realizza queste iniziative sportive che legano realmente la legalità con i giusti valori e vuole farli conoscere ai ragazzi”.
    La Fondazione Capitanata per lo Sport vuole essere presente ancora nelle scuole e portare ai ragazzi gli esempi di sportivi che hanno raggiunto il successo con i loro sacrifici.
    La partecipazione degli sportivi oltre alle istituzioni è stata tanta e questo dimostra quanto che il progetto sia andato bene. È importante coniugare lo sport e la legalità con il senso di appartenenza. Ci sono tanti esempi di appartenenza alla nostra terra come il professore Cangelli è stato sempre un uomo di qualità ed equilibrio cercando di coniugare varie esigenze. A mi riferisco anche a Peppino Pavone che ha coniugato sempre lo sport con la legalità attraverso valori importanti svolgendo tutto nella sua città. E poi Franco Ordine che ha sempre portato il suo pensiero alla città di Foggia con un senso di appartenenza importante”. – ha concluso Aristide Guerrasio – “I ragazzi sono stati i protagonisti di questi incontri perché ci hanno fornito suggerimenti per il futuro della nostra città. La legalità va praticata e non solo parlata. I ragazzi devono vedere i fatti concreti nei nostri comportamenti. I ragazzi attraverso la testimonianza di questi campioni hanno compreso che i risultati si ottengono con i sacrifici”.

    ARTICOLI CORRELATI

    Commenti

    LEAVE A REPLY

    Please enter your comment!
    Please enter your name here

    Share article

    spot_img

    Ultimi articoli

    Newsletter

    Iscriviti alla newsletter per restare aggiornato!