La sintesi della gara attraverso i numeri del campo
Con il Messina si dovevano conquistare i tre punti. Si è fatto. Gallo e i suoi non guardano (dicono) la classifica: il Foggia con la vittoria di ieri ha conquistato la migliore posizione in classifica della stagione, settimo posto in classifica in coabitazione con il Monopoli con una migliore differenza reti (0 contro le -5 dei rossoneri). Certo il gioco può e deve migliorare, ma intanto si mettono punti in cascina.
Nonostante si giochi infrasettimanalmente ad un orario proibitivo con un freddo pungente, il supporto dei tifosi sugli spalti (4.394 in totale, compresi una quarantina di temerari siciliani) non è mai mancato. E dire che i motivi per “raffreddarsi”, oltre che metereologici, soprattutto nel primo tempo ci sono stati tutti. Due tiri in porta in quarantacinque minuti, peraltro su palle inattive è poco se vuoi portare a casa i tre punti. Nel secondo tempo la musica cambia grazie anche alla proverbiale strigliata di Gallo negli spogliatoi. La squadra riparte con un altro piglio e incomincia a costruire gioco ed occasioni in avanti, complessivamente saranno dodici i tiri in porta di cui sei nello specchio ed un palo colpito da Ogunseye, anche se poi Petermann sbaglia un calcio di rigore tirando debolmente alla destra del portiere giallorosso. Lo stesso mediano romano poi si fa perdonare, realizzando il terzo goal stagionale dopo quelli con Andria e Avellino, con uno splendido colpo di testa. Quello realizzato contro i Peloritani è il diciassettesimo goal realizzato (decimo in casa) ed ennesimo (14°) sempre nel secondo tempo, insomma la squadra rende molto meglio nella ripresa. In crescita, infatti, anche la precisione nei passaggi che passa dal 55% del primo tempo al 73% della ripresa con un possesso palla complessivo in favore del Foggia (54% a 48%).
Il prossimo avversario è certamente ostico (occupa la quinta posizione in classifica insieme al Cerignola) e va affrontato con le pinze anche in ragione del fatto che al momento l’attacco del Foggia stenta a realizzare (1,1 goal a partita). E’ necessario, soprattutto, partire bene per non dover essere costretti a segnare nella ripresa o, peggio ancora, rincorrere l’avversario.